Appendix 2

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Appendice Seconda

SUNTO E GIUDIZIO
Dell’ Opera colossale in 7 Vol. di A.Aglio

INTITOLATA

ANTICHITA DEL MESSICO

ossia Collezione di fac simile delle antiche pitture e del gerogliflci del Messico sussistenti nelle Biblioteche reali di Parigi, Berlino e Dresda, nella Biblioteca imp. di Vienna, nella Vaticana e nel Museo Borgia a Roma, nella Bibl. dell' Instituto di Bologna e nella Bodlejana d' Oxford, siccome ancora ne' monumenti della Nuova Spagna, per cura del Signor Dupaix , colle loro misure e descrizioni; tutto poi chiarito e spiegato col sussidio di molti Manoscritti inediti e preziosi per opera di Agostino Aglio, Londra 1830, Aglio, Wittaker e comp. ( Bibl. ital. V. 63 Mil. 1831 ).

Quest' opera per la sua stessa grandiosita e magnificenza supera ogni nostra idea, ed essere dovrebbe veramente principesca. Ci vien ella annunziata Sotto la forma di 7 volumi in foglio di grande formato al prezzo di 120 lire st. colle tavole in nero, e di st. lire 175 colle tavole a colori. Ce n' ha due esemplari in pergamena il cui prezzo puo valutarsi tre mila ghinee. Sebbene i1 soggetto dell' opera sia bastevolmente spiegato dal titolo stesso, nondimeno crediam bene d' intertenerci alquanto sovr' essa e d'accennarne alcune importantissime particolarita; i1 che facciamo tanto piu di buon animo, quanto che giovaci lo sperare che tale opera possa per le parole nostre trovare non difficile accesso fra que'ricchi e colti signori, de' quali la patria nostra abbonda.

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Il primo volume contieneuna copia della collezione Mendoza che trovasi ad Oxford nella Biblioteca Bodlejana ( 73 pag. ); una copia del Codex Telleriano - Remensis, che si conserva a Parigi nella Biblioteca del Re ( 93 pag. ) ; il fac simile dell' originale d' una pittura geroglifica messicana della collezione Botturini ( 23 pag. ) ; il fac simile dell' originale d' una pittura messicana della collezione di Tomaso Bodley nella Biblioteca Bodlejana ( 40 pag. ); il fac simile dell' originale d' una pittura messicana della collezione de' manoscritti di Selden nella stessa Biblioca Bodlejana ( 20 pag. ); altro fac simile come sopra, ed un rotolo della medesima Biblioteca ( 12 pag. ).

Il secondo volume contiene una copia de' manoscrirti messicani, che conservansi nella Vaticana ( 149 pag. ) ; il fac simile d'una pittura originale messicana, della quale l'arcivescovo Land fece dono all' Universita d' Oxford, e che si conserva nella Biblioteca Bodlejana ( 46 pag. ) ; il fac simile d' una pittura parimente originale messicana che conservasi nella Biblioteca dell' Istituto di Bologna (24 pag.); il fac simile d'una pittura, come sopra, dell' Imperiale Biblioteca di Vienna (66 pag.) varj fac simile delle originali pitture messicane, deposte ,nella Biblioteca di Berlino dal barohe di Humboldt, e di un bassorilievo messicano che si conserva in quel R. Gabineto di Antichita (19 pag .}

Nel terzo volume contengonsi i seguenti fac simile di pitture originali messicane: del museo Borgia, al collegio de propaganda a Roma (76 pag.); della reale Biblioteca di Dresda (74 pag.); del museo del signor di Fejevary, a Pest, nell' Ungheria ( 44 pag. ) ; della Biblioteca Vaticana ( 96 pag. ).

Il quarto volume componesi specialmente di disegni a litografia e ad intagli in rame dell' opera tuttor inedita del signor Dupaix, ecc.; e di monumenti della Nuova Spagna, per cura del medesimo signor Dupaix, tratti dai disegni che d' ordine del Re di Spagna stati erano eseguiti Bugli originali, in brani di scultura messicana posseduti dal signor Latour Allard a Parigi; in brani di simile scultura sussistenti nel Museo Brittanico; in incisioni in rame tratte dal Giro del Mondo di Gemelli Carreri, colla stampa d'un ciclo messicano tratto da una pittura che' altre volte apparteneva alla collezione Botturini; in un brano di quipos del Peru (grani co' quali facevasi da' Peruviani una specie di rosario per enumerare qualunque serie d' oggetti ) , con alcune tavole ,che rappresentano una scatola peruviana cisellata e contenente una collezione di quipos.

Nel quinto volume contengonsi i commentar j de' principali scrittori francesi, spagnuoli ed italiani intorno ai geroglifici inseriti ne'precedenti volumi (170 pag.); il commentario del Dupaix sui monumenti della Nuova Spagna, incisi nel 4° volume; il 6 libro de' manoscritti inediti della Storia della Nuova Spagna, per cura del signor Sahagun, ne' quali trattasi della retorica, della filosofia, della morale e della religione de' Messicani.

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Nel sesto volume non altro coritiensi che la traduzione del quinto coi commentarj sulle materie in esso contenute. Tali commentarj sono opera di lord Kingsborough, il quale somministro pure i fondi per questa grande impresa.

Il settimo volume comprende la total ita de' manoscritti della Storia della Nuova-Spagna, neIl' origin ale spagnuolo, trattone il 6.0 libro gia impresso nel quinto volume.

Concedendo che a ben ragionare intorno a quest' opera si richiederebbe lo studio di lungo tempo e fors' anche di pili anni, non possiamo pero convenire con chi avviso che lord Kingborough sarebbesi meglio apposto col far precedere un adatto Proemio anzi che sparpagliar quasi la sua dottrina in tante isolate annotazioni. Imperocche forse lungo di troppo riuscito sarebbe un tal proemio; e d' altronde alla retta intelligenza del testo giovano assai pili i commentarj in varie note distinti ed ordinati, e per tal modo stancano meno l' intelletto de'leggitori.

Non dee farsi certamente maraviglia, se i monumenti e la storia si politica che religiosa del Messico giacquero per si lungo tempo nella pili profonda oblivione. Perciocche i conquistatori della Nuova-Spagna usando del feroce e spaventevole fanatismo de' soldati e de' loro ancor pili fanatici istigatori, tutto rivolsero il loro studio a cancellare ogni traccia della religione de' Messicani, a tutti distruggere i monumenti dell' antica rinomanza di 'questo popolo, ad annientare, tutto cio che risvegliar potesse la memoria della sua indipenderiza : ben eglino persuasi essendo che con questo solo mezzo congiunto al furore dell' armi e ad ogni genere d' ingiustizia e di tirannide, ergere e 1'affermar potrebbero nel Messico la propria. possanza. Quindi e che la Spagna per una politica gelosia faceva porre i suggelli a tutti i documenti che le venivano ufficialmente trasmessi dall' America, dannandoli alla putredine ed alia distruzione. Sembra percio ch' ella ardentemente amasse non gia d' esserne istruita, ma d' impedire che altri potessero in qualsivoglia modo istruirsene. Le notizie stesse de' lavori de' piu accurati e dotti missionarj vennero bensi conservate, ma ad ogni altrui sguardo sottratte. Gli inni religiosi e i canti citati nell' opera del Sahagun furono lacerati e distrutti per ordine dell' Inquisizione. Ecco le cause dell' estrema ignoranza che prevalse in Europa su quest' importantissimo oggetto. Laonde gratissimi esserne dobbiamo a lord Kingsborough per lo zelo, col quale dedicossi ad illustrarle e per la protezione e pei mezzi ch' egli procuro al signor Aglio ponendolo in istato di consacrarsi per tanti e tanti anni all' esecuzione d' una gigantesca utilissima impresa, nel suo genere totalmente nuovaa ed inaspettata.

La breve notizia che gia data abbiamo dei sette volumi ci fa ad un tempo conoscere quale sia la natura di quest' opera. E gia avvertimmo che le dotte e sagaci ricerche di lord Kingsborough trovansi sparpagliate in forma di commentario suI testo racchiuso nel quinto volume.

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Ora la piu grande e tra esse ricerche la piu dominante opinione tende, per quanto sembra, a sostenere che l' America stata sia anticamente popolata da varie nazioni e ad epoche diverse, ma che i Messicani siano i discendenti di una colonia di Giudei , i quali migrato avrebbero da Alessandria verso il principio dell' era cristiana. Quest' opinione viene da lord Kingsborough ingegnosamente sostenuta con ragioni tratte dalla storia, dalle tradizioni, dalle costumanze, dalla politica de' Messicani, e dalla analogia che vien egli risccntrando tra questi e i Giudei. Ma senza intertenerci a lungo su tutte le particolarita di quest' argomento, bastera il qui riferire la discussione stessa di Kingsborough intorno alla probabilita di siffatta emigrazione. Il brano che qui ne riportiamo dara a' nostri lettori un' idea dello stile e della maniera di ragionare del dottissimo lord, ed una giusta idea dell'opera ancora. Giovaci pero il protestare innanzi tutto non essere noi quanto all' annunziata opinione, che semplici relatori, ne crederci da tanto di potere sovr' essa proferire verun giudizio o parere. A tant' uopo richiederebbesi uno studio profondissimo della nautica, non disgiunto dalle piu sottili indagini dell' antiquaria e della filologia. Ma pure non mancano nella penisola nostra uomini siffatti che coraggiosamente discendere potrebbero nell'onorevole palestra.

« L' articolo espone diffllsamente l' opinione di lord Kingsborough,
« seoondo la quale ne' primi secoli migro dall' Oriente
« in America la colonia di Giudei d' Alessandria d' Egitto,
« autori dei nomi primitivi delle citta di quel paese. Difatto
« Montezuma narro a Cortez che i suoi mag.giori non erano
« indi geni, ma venuti da regioni remotissime dove nasce il sole »

Tale e l' ipotesi di lord Kingsbourough. Ma ella, comeche ingegnosa, tutta a parer nostro s' appoggia a congetture; alcune delle quali non del tutto prive di fondamento , altre pero per poca solidita vacillanti. E primieramente notar si dee che le ragioni tratte dall'etimologia de'vocaboli sono non rare volte chimeriche e fallaci. E il pericolo di errare va vie piu crescendo , quando trattasi di lingue o non ben note o estinte, delle quali ci manca tuttor la chiave, perche surto non e ancora un Champollion che squarci pienamente il velo a' geroglifici del Messico e del Peru. Un' altra difficolta poi desumersi potrebbe dalla tenacissima adesione che i Giudei dopo il fatale disperdimento ebbero sempre ai riti de' lor maggiori ; e quindi intendere non si saprebbe come mai eglino giunti nell' America abbiano si agevolmente dimenticate le loro pratiche religiose per abbracciarne altre alle mosaiche leggi del tutto straniere. A ciu si aggiugne una tal quale contraddizione, che incontrasi nelle ultime parole del brano da noi riferito. Imperocche se gli Ebrei giunti nel Messico abbandonarono la propria religione in conseguenza delle nozze da essi contratte colle donne della nuova lor patria, converrebbe conchiudere che quel paese non fosse altrimenti disabitato, giacche eglino trovaron ivi le donne colle quali accoppiarsi. Ne l'ipotesi, la quale porta aver l' America

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ricevutii primi abitatori dall' Asia settentrionaie, ci sembra tuttavia si irragionevole. Essa fondasi anzi sulle geografiche posizioni, sull' analogia delle lingue e delle costumanze, e sui tumuli o sovr' altre simili cose che vanno tuttora scoprendosi nella grande Tartaria e nel nord dell' America stessa.

Di maggiore importanza ci sembrano bensi le ragioni tratte dalle pitture e dai monumenti del Messico e del Peru, perche facile e non oscura vi si riscontra l' analogia. con non dissimili oggetti nell'Egitto. Tale rassomiglianza ben si ravvisa nella piramide di Cholala, religioso monumento degli antichi Messicani ; in due calendarj , l' uno de' quali non molto dissomigliante da uno zodiaco; in varie pitture geroglifiche in basso-rilievi; in vasi di granito ed in piu altri oggetti del Messico e del Peru , che vedere si possono nel grandioso Atlante pittorico di Humboldt. Anche il sig. Glennie, gia ufficiale della marina francese, ed ora addetto alla compagnia delle miniere del Messico, uomo attivo ed intelligente , ha, non e guari, trasmesso alla Societa geografica di Londra una Memoria concernente le piramidi di S. Giovanni di Teotihuacan , nella vallata di Messico. Molti de'membri di quella Societa, dopo l'adunanza tenutasi sull'anzidetta Memoria, ebbero una lunga conversazione intorno all' ammirabile rassomiglianza di tali piramidi con quelle dell' Egitto , quasi uguale essendone la forma e la costruzione. Esse appartengono certamente ad un' epoca anteriore alla schiatta messicana trovata da Cortez , flerciocche all' epoca della conquista erano , come sono tuttora, antiche e neglette rovine1 .

Tutte le quali cose abbiam voluto accennare senza punto arrogarci l'autorita di giudici, lasciando, siccome gia avvertimmo, che altri piu di noi in questo genere di studio versati istituiscano un po' piu profondo esame sull'ipotesi di lord Kingsborough.

1. Nauv. Annal. des Voy., etc., aout, 1831.